domenica, ottobre 30, 2011

Bashar: «La Siria sarà un altro Afghanistan»

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Guerra

Bashar: «La Siria sarà un altro Afghanistan»

Il presidente mette in guardia i Paesi occidentali dall'intervenire.

La Lega Araba ha avvertito il presidente siriano Bashar al Assad che un intervento internazionale sarà inevitabile se dovesse fallire la sua mediazione che ha l'obiettivo di fermare le violenze. Lo ha riportato il quotidiano kuwaitiano al-Qabas. Il 30 ottobre è prevista una riunione a Doha tra una delegazione ministeriale della lega Araba e responsabili siriani, che porteranno la risposta di Damasco alle richieste formulate dalla stessa delegazione nel corso di una riunione, nella capitale siriana, con Assad. Citando fonti arabe ben informate, il giornale ha affermato che «la delegazione araba è stata franca e chiara nel corso della sua riunione con la direzione siriana. E l'ha avvertita  che se dovesse fallire una soluzione araba, questo porterebbe a una internazionalizzazione della crisi. Ciò significa» hanno precisato le fonti «che la Siria si dovrà aspettare un intervento straniero e un embargo economico». 
INTERVENTO PERICOLOSO. Il presidente siriano Bashar al-Assad ha messo in guardia i Paesi occidentali che un loro intervento in Siria darebbe origine a «un altro Afghanistan». In un'intervista con il domenicale britannico Sunday Telegraph, che il 29 ottobre ne aveva diffuso un anticipo nella edizione online, Assad ha dichiarato che la Siria «ora è il fulcro, è la faglia. Se si smuove la terra ci sarà un terremoto. Qualsiasi problema in Siria farà andare in fiamme l'intera regione. Se il piano è di dividere la Siria, allora tutta la regione si dividerà».
BASHAR: MOLTI ERRORI. Il presidente ha ammesso che le forze di sicurezza avevano compiuto «molti errori» nella prima fase della protesta, ma ha dichiarato che ora prendono di mira «soltanto i terroristi». Assad ha dichiarato di aver agito diversamente da altri leader arabi. «Non abbiamo scelto la strada del governo ostinato» ha detto «sei giorni dopo l'inizio (delle proteste, ndr) ho dato inizio alle riforme». Assad ha definito la ribellione come «una lotta tra islamismo e pan-arabismo» e ha aggiunto: «Abbiamo iniziato a combattere con i Fratelli Musulmani negli Anni 50 e ci stiamo ancora battendo contro di loro». I commenti del presidente seguono l'ultima esortazione da parte del segretario generale dell'Onu di porre fine alla repressione. Il 29 ottobre circa 50 civili e membri delle forze armate sono stati uccisi negli scontri.

Domenica, 30 Ottobre 2011


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